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TRE DOMANDE A LUIGI SORRENTI

TRE DOMANDE A LUIGI SORRENTI

Il nuovo talento del noir italiano già amatissimo dai lettori

di Redazione Tre60

Da cosa o da chi hai tratto ispirazione per Immagina i corvi?

Immagina i corvi trae in piccola parte ispirazione da un bellissimo libro letto in gioventù: Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Un romanzo che tratta in maniera molto toccante il problema della discriminazione razziale nell'Alabama degli anni Trenta. Seppur inserito in un contesto decisamente più inquietante e misterioso, dalle tinte noir, il tema del razzismo o più in generale della discriminazione verso il diverso è molto presente in Immagina i corvi. Qui il «diverso» è chiunque si discosti dagli schemi imposti dalla società, da un paio di binari tracciati da un sistema che punta all'omologazione e su cui grava il pesante macigno del pregiudizio, forse la più terribile delle colpe di cui si macchia la città di Spinòsa, vera protagonista del mio romanzo, e la sua comunità intera.

Nel romanzo dipingi una Puglia a tinte fosche, molto lontana dall'immagine da cartolina delle vacanze cui siamo abituati... com'è nata la tua Spinòsa?

Se ci fate caso, all'interno di Immagina i corvi la Puglia non viene mai citata esplicitamente. Ci sono alcuni riferimenti che identificano il contesto geografico, ma il tutto viene tenuto abbastanza in secondo piano. Questo perché Spinòsa in realtà non rappresenta la Puglia, o meglio non solo la Puglia, ma qualsiasi paese d'Italia o del mondo chiuso in se stesso, isolato e lontano da ciò che lo circonda, in cui prevalgono i miseri egoismi quotidiani al bene comune. È una realtà su cui aleggia un'aria strana, che definirei malata, che fa decisamente paura a chi viene da fuori, ma che tutti gli abitanti, pur riconoscendone i limiti e i difetti, sono pronti a difendere e di cui alla fine sono visceralmente innamorati.
Spinòsa però è anche il paese che, dopo aver toccato il fondo, sa dare grandi prove di coraggio e sa guardare al futuro con timido ottimismo.
Spinòsa, dunque, è Canosa (il mio paese natale, nel cuore della Puglia), ma è ovunque. C'è infatti un passaggio del libro che dice: «Immagina quel paese che lentamente muore perché non c'è futuro. Perché il futuro è altrove. E tu sai già che un giorno dovrai fuggire per vivere una vita che sia autentica. Lo farai, anche se ti sconvolge l'idea di scoprire che tutto il mondo sia il tuo paese».

Hai già idee o progetti per un prossimo romanzo?

Sì, sto scrivendo un nuovo romanzo che si inserisce nello stesso filone di Immagina i corvi, sebbene stavolta l'ambientazione sarà completamente diversa. Sono circa a metà della stesura, ma non ho problemi a dire che la trama è ancora in completo divenire. Posso solo affermare con certezza che uno dei protagonisti sarà la musica, a cominciare dal titolo.


Immagina i corvi
Il male si risveglia
dove lo si credeva
sepolto per sempre


«Immagina.
Immagina tutto ciò.
È quanto ti è accaduto un pomeriggio d'estate di parecchi anni fa. L'estate che segnò la tua vita, la vita di un intero paese.
L'estate del 1986. L'estate della grande siccità. L'estate che per tutto il mondo fu quella di Maradona. Per gli abitanti di Spinòsa, fu l'estate dei corvi.»
Spinòsa è un piccolo paese arroccato sulla Murgia pugliese, circondato dal nulla, fuori dal tempo, con pochi contatti col mondo esterno. Qui, nel giugno del 1986, si abbatte una serie di eventi in apparenza scollegati: un'ondata di terribile siccità che mette in ginocchio il paese, un'inspiegabile invasione di corvi, l'improvviso collasso di un bambino che pare vittima di possessione diabolica e infine un orribile omicidio che sprofonda gli abitanti in un clima di terrore e sospetto, ma soprattutto riporta alla luce le vicende di un passato che molti avrebbero preferito rimanesse sepolto...
Mentre gli investigatori si dibattono in un vicolo cieco, gli abitanti di Spinòsa scoprono con orrore che proprio nel cuore della comunità si annidano i germi di un male che si credeva estirpato da tempo e che invece ha attraversato le generazioni per tornare a colpire ancora.
Pagina dopo pagina, Sorrenti avvince irresistibilmente il lettore in una spirale di tensione e turbamento che si sprigiona in un finale di indimenticabile intensità.


Luigi Sorrenti è nato a Canosa di Puglia nel 1976.
Ha studiato a Pisa, vive a Roma, lavora per una società di telecomunicazioni e collabora ad alcuni siti che si occupano di sport americani. È autore anche del romanzo L'uomo nero.

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